Tutte le ricorrenze importanti meritano una grande festa, e di certo il Comune dei Giovani non si è fatto mancare nulla nell’anno dei cinquant’anni dalla sua nascita e dei cento da quella del suo fondatore, don Didimo Mantiero. E così il 30 Novembre l’associazione ha voluto organizzare un Gran Galà conclusivo. Invitati tutti quelli che fino ad oggi hanno dato il loro contributo da \”ministro\”, segretario o sindaco, e hanno così permesso di far nascere, crescere, progredire e migliorare questa scuola di formazione e responsabilità.
La serata, presentata dal giornalista Fabio Carraro, è iniziata con la consegna delle cittadinanze onorarie a cinque personaggi che il CdG ha incontrato nella sua strada e che si sono fatti promotori e portatori del suo motto “Voglio fare di me un Uno”.
Il primo a ricevere questo riconoscimento è stato Bruno Martino, ex presidente dell\’istituto Pirani-Cremona di Bassano e attualmente membro a Treviso della Commissione Diocesana per i Nuovi Stili di Vita e Salvaguardia del Creato.
La seconda cittadinanza onoraria è stata assegnata a mons. Giuseppe Bonato, referente diocesano da anni vicino al Comune dei Giovani e alle sue molteplici attività.
A seguire, è stato don Daniele dal Bosco ad essere insignito del titolo di “cittadino onorario”. Sacerdote a Desenzano del Garda, don Daniele si è avvicinato al CdG attraverso un’altra esperienza legata al carisma di don Mantiero, La Dieci, divenendone sostenitore ed animatore in terra veronese. “Grazie al suo modo di porsi così appropriato, grazie ai suoi modi di fare e al suo essere così semplice, chiaro e concreto è nato fin da subito un legame di amicizia molto forte”, si legge nella motivazione della cittadinanza.
È stato poi il turno di Mary Ann Glendon, docente di Diritto all’Università di Harvard, già Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali ed ex Ambasciatore degli Stati Uniti d’America presso la Santa Sede. Nel 1995, è diventata la prima donna a guidare una delegazione vaticana nella Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulle donne a Pechino, assumendosi le più alte responsabilità e rivendicando il ruolo della tradizione cristiana nella formulazione dei diritti dell’uomo. Anche nel caso di Mary Ann Glendon l’avvicinamento al movimento fondato da don Didimo è stato attraverso un’altra realtà, la Scuola di Cultura Cattolica, che l’ha insignita del Premio Internazionale alla Cultura Cattolica nel 2008.
Anche con Etsuro Sotoo, maestro e scultore della Sagrada Familia di Barcellona premiato nel 2011, è stato “amore a prima vista”. Per questo il CdG ha voluto farlo cittadino onorario: per “l\’attenzione e il desiderio che ha avuto di trasmettere quello che ha vissuto e sta vivendo, l\’emozione nel raccontare il suo passato e la continua tensione al Bello e al Vero come se volesse essere maestro nella speciale bottega dell\’educazione alla vita”.
A terminare la serata il discorso del sindaco Nicola Cerantola, che grazie al suo “sì” sta vivendo un’esperienza senza pari, e un video ricco di foto, volti e persone che hanno calcato il palco di questa grande esperienza viva da cinquant’anni.
Per concludere, una suggestiva rassegna di tutti i Sindaci e i Segretari che si sono succeduti in 50 anni di storia.
Don Didimo, riguardo al Comune dei Giovani, scriveva così: “Chi vuole può venire, vedere, toccare con le proprie mani. Qui non si nasconde niente a nessuno; non c’è chiusura, né sottopotere di nessuno, c’è collaborazione, comprensione, responsabilità, gioia e tanto amore”. Questo è il clima respirato al Gran Galà, questo è quello che il Comune dei giovani offre. Si sono incontrati amici che non si vedevano da tempo, riuniti per una sera in nome di un ideale condiviso.
E adesso? Si riparte, perché il meglio deve ancora venire.
Michela Meneghetti
ARTICOLO DA \”LA VOCE DEI GIOVANI – MARZO 2013\”