Il Comune dei Giovani e una Giornata Mondiale della Gioventù particolare in compagnia di amici. Incontro a Cristo con l’esempio di don Mario Ghibaudo
GMG2013
Siate protagonisti, giocate in attacco!
Il Comune dei Giovani e una Giornata Mondiale della Gioventù particolare in compagnia di amici. Incontro a Cristo con l’esempio di don Mario Ghibaudo
Non c’era sabbia, niente grandi palazzi, nessuno che da sopra una roccia scrutasse la valle con le braccia aperte. Eppure era come se anche noi fossimo seduti sulla spiaggia di Copacabana, ammirando Rio de Janeiro sotto lo sguardo del Cristo Redentore sul Corcovado, rapiti dagli insegnamenti di Papa Francesco.
Perché la Giornata Mondiale della Gioventù in fondo la fanno le persone, gli incontri tra varie realtà e le parole spese ed ascoltate.
Per questo una delegazione di giovani è partita da Bassano venerdì 26 luglio alla volta di Gaiola, piccolo paesino del cuneese, per andare a vivere la GMG di Rio in compagnia degli amici romani di Bellegra e Arcinazzo e di quelli piemontesi.
Come vice-allenatori di questa squadra mista, desiderosa di mettersi alla sequela di Cristo, proprio come suggerito dal Pontefice durante la veglia di sabato 27, i “vecchi” amici del CdG don Paolo Baldo, don Lorenzo Rosso e don Francesco Decio, che hanno voluto condividere con i ragazzi la loro esperienza di fede e le loro avventure del seminario. L’allenatore, quello vero, è Gesù, che chiama i giovani a diventare suoi atleti, atleti protagonisti pronti ad attaccare la vita. Ma per essere in forma è necessario allenarsi, pregando. Per questo la gita è partita sotto la protezione di Maria e dei suoi genitori, Anna e Gioacchino, nel santuario di Sant’Anna di Vinadio, il più alto d’Europa, regno di pace e silenzio, per proseguire poi nell’incontro con dei veri campioni della fede e dello spendersi per gli altri, don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, rispettivamente parroco e vice parroco di Boves durante la rappresaglia nazista del 1943, anno del loro martirio.
Dai racconti di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerli, sono emersi ritratti di due persone buone, che volevano bene alla gente ed erano attenti ai bisogni di tutti, ma per prima cosa amavano Gesù. Come ha raccontato in una toccante testimonianza don Francesco Brondello, ricordando come lui e l’amico don Mario spesso, dopo essersi confessati, partissero insieme per scalare le montagne e per andare a trascorrere del tempo con Gesù, perché lì in alto Lo sentivano più vicino, compagno nelle loro avventure. A tutti i ragazzi è stato poi dato il tempo di preparare con cura il proprio personale “campo della fede”, partecipando al sacramento dell’Eucarestia e a quello della Confessione e dialogando con Gesù nel momento dell’adorazione.
Infine la grande veglia, tra canti e un clima festoso, con le parole del Papa che hanno esortato ciascuno dei presenti a dire “sì” a Dio e a diventare missionari perché anche il nostro mattoncino serve ad edificare la Sua Chiesa, solida e aperta a tutti.
Marina Bizzotto