Incontro di apertura della Giovaninfesta 2013 con Sammy Basso a parlare di motivazione.
LA MOTIVAZIONE NELLA VITA
“La mia malattia, un\’opportunità”
Incontro di apertura della Giovaninfesta con Sammy Basso
3 Giugno, a Bassano si respira il fermento tipico di inizio estate, e in particolare il Comune dei Giovani dà ufficialmente il via ai lavori per la Giovaninfesta 2013. Il lunedì precedente al weekend della GIF, come ormai da tradizione, si svolge un incontro per aprire l\’avvenimento all\’insegna della cultura. Quest\’anno l\’argomento di discussione è la motivazione, e l\’ospite di eccezione è Sammy Basso, un ragazzo diciottenne malato di progeria, e ad accompagnarlo i genitori, fondatori dell\’A.I. Pro. Sa.B. (Associazione Italiana Progeria Sammy Basso) , con lo scopo di raccogliere fondi per la ricerca sulle cure di questa malattia.
Per prima cosa, potete spiegarci che cosa comporta la malattia di Sammy?
La progeria, o invecchiamento precoce, è una rarissima malattia, di cui si contano infatti circa 70 casi in tutto il mondo. Colpisce i bambini, e provoca una sorta di vecchiaia infantile. I sintomi infatti sono quelli tipici dell\’invecchiamento: problemi alle ossa, peso e altezza molto ridotti, perdita dei capelli, problemi cardiovascolari e ovviamente una aspettativa di vita breve. Purtroppo non è ancora stata scoperta una cura, anche se dal 2003 ad oggi si sono fatti passi da gigante con la ricerca, e alcune cure sperimentali riescono a rallentare la malattia, inoltre potrebbero essere usate anche con gli anziani, visto che le problematiche sono le stesse. Per questo abbiamo preso l\’impegno e abbiamo creato l\’A.I.Pro.Sa.B., per velocizzare la ricerca. Non si può solo aspettare, bisogna prendersi l\’onere di fare.
Ai genitori, è stato scoprire questa malattia? Come è cambiata questa visione nel tempo?
Abbiamo scoperto la sua malattia dopo due anni, Sammy era nato sano, ma poi avevamo riscontrato alcuni sintomi, anche se nessun dottore era in grado di dirci che cosa fosse. Chiaramente all\’inizio è stato un dramma, e tuttora non si può dire che amiamo la malattia di nostro figlio, ma pian piano siamo riusciti a vederla come un\’opportunità. Per esempio, ci ha fatto viaggiare molto, abbiamo conosciuto molte persone, ci ha fatto vedere delle piccole cose, piccoli traguardi che senza non avremmo visto. Per noi Sammy è un dono.
Sammy, com\’è il tuo rapporto con gli altri?
Mi ritengo molto fortunato per i miei genitori, i miei compagni di classe, i miei amici. Tutti mi sono molto vicini, credo che tutti siano buoni se presi dal lato giusto, basta solo adattarsi, come accade quando viaggi: non puoi pretendere di cambiare le tradizioni di un altro paese, devi adattarti. Qualcuno si chiede se scambierei le mia vita con quella di qualcun altro, rispondo di no, la mia vita la faccio andare avanti io con i miei amici. Ripeto, sono stato molto fortunato.
Credi in Dio?
Sì, sono credente. Credo che la fede sia molto importante, in particolare nel mio caso, ma che per chiunque possa essere una marcia in più, soprattutto per quanto riguarda la speranza che può nascere da essa. Sapere che c\’è Qualcuno che ti osserva e ti protegge ti da forza e speranza.
Qual è la motivazione che ti spinge ad andare avanti, diciamo quella che ogni mattina ti fa alzare dal letto?
Cosa mi fa alzare dal letto? Sono molto ottimista, credo che si veda questa mia positività in tutto ciò che faccio, e che contagi tutti coloro che mi stanno accanto. Già il fatto che qualcosa possa andare meglio di come te lo immagini è una motivazione non da poco.
Non hai mai paura?
Normale avercela, come la mia fobia per gli aghi! Scherzo, sì, molte volte ho paura, ma è una paura sana, ed è normale e giusto che ci sia. Le persone intorno a me, la positività data e ricevuta mi aiutano a sconfiggerla.
Per concludere, un consiglio?
Io che do consigli è tutto dire. Il mio consiglio è quello di prendere tutto con molta leggerezza, e con tranquillità. E poi, soprattutto, quello di circondarsi di amici veri e fidati. Nella vita si può fare anche tutto da soli, ma sarà sempre poco e fatto male, se si è di più si fa meglio, soprattutto se si guarda a uno stesso obiettivo. Un ultimo consiglio: se potete, viaggiate. La mia malattia mi ha dato la possibilità di fare viaggi che altrimenti non avrei mai intrapreso.
Filippo Mariotto