\”VOGLIO FARE DI ME UN UNO?\”: NIENTE TEORIA, E\’ VITA CONCRETA!
\”Voglio fare di me un Uno?\”. Questo interrogativo, all\’apparenza non così chiaro, racchiude un insieme di bellissime provocazioni che ci spingono a riflettere sulla nostra vita. Personalmente la prima cosa che mi viene in mente riguarda il vivere la vita a pieno, cercando il più possibile di spendere il tempo che ho a disposizione nei modi che veramente mi danno soddisfazione e mi appagano e conferendo al tempo quella dimensione di eternità che ti porta a provare a vivere ogni giorno come se fosse l\’ultimo. Provare ad essere un Uno mi spinge ad approfondire la mia quotidianità e non fermarmi alla superficie delle cose, mi spinge a pensare in maniera libera e cosciente e non omologarmi ad uno stile di vita comune, mi spinge a vivere il lavoro di tutti i giorni come se stessi dipingendo un\’opera d\’arte. Provare ad essere un Uno lo sperimento nelle relazioni con le persone che mi stanno intorno, provando a costruire rapporti veri e autentici che danno sapore alla vita. Provare ad essere un Uno lo riscontro fortemente anche nel desiderio di lasciare un\’impronta in questo mondo, fosse anche per una persona sola. Tendere a quell\’Uno è inoltre sperimentare quel senso di libertà che deriva dallo spendersi per gli altri. Ma la cosa più grande di tutto questo è provare a capire giorno dopo giorno cosa veramente siamo chiamati a vivere, capire veramente quale sia lo scopo della nostra vita. Per questo, però, non bastano le nostre forze, i nostri desideri o i nostri progetti: serve tendere, come diceva Don Didimo, a quell\’Uno che si è fatto uomo, dobbiamo tendere a Dio. Fare di se un Uno è, pertanto, l\’obbiettivo che più ci potrebbe far comprendere il segreto e l\’essenza della vita stessa.