Ogni seconda domenica mattina di settembre, un marciatore marosticense si sveglia. Sa che dovrà correre più veloce del podista bassanese per mangiare al ristoro delle salsicce e della polenta della Marcia Biancoverde. Ogni seconda domenica mattina di settembre, un podista bassanese si sveglia. Sa che dovrà correre più veloce del marciatore marosticense per mangiare al ristoro dei formaggi. Ogni seconda domenica mattina di settembre, non importa se tu sei il marciatore marosticense o il podista bassanese, sarà meglio che cominci a correre.
Erano in 2535 pronti a correre domenica 9 Settembre in occasione della 38a edizione della Marcia Biancoverde organizzata dal Comune dei Giovani. Ognuno con le proprie motivazioni: chi per gustare il paesaggio della campagna bassanese con la famiglia, chi per assaggiare i prodotti gastronomici locali in compagnia, chi con il cronometro al polso e le cuffie negli orecchi. A questo punto una domanda sorge spontanea: bastano queste motivazioni per mettere in moto migliaia di persone in un giorno festivo o c’è dell’altro? Alla base di tutto c’è un’idea vincente nata nel lontano 1974 dall’intuizione di due amici, Giuseppe Vettorazzi ed Eugenio Zonta, cioè quella di permettere alla persone di mettersi in relazione tra di loro all’interno di una manifestazione podistica distanti dallo stress quotidiano valorizzando il territorio circostante. Come diceva don Didimo Mantiero, “ci vogliono pane e idee”, e da subito si è passati dalle parole ai fatti con la formazione del comitato che ha dato vita alla prima Marcia Biancoverde nel novembre del 1975, con partenza dall’oratorio di Santa Croce e benedizione del cappellano, don Gianni Urbani.
Ciò che contraddistingue questa marcia dalla altre è sicuramente la presenza di centinaia di giovani lungo le strade e nei punti ristoro, ma quello che tutti i partecipanti riconoscono è la grande capacità organizzativa del comitato coordinato quest’anno dal “ministro” Andrea Cerantola: un gruppo storico di amici che mettono a disposizione il loro tempo per l’organizzazione dell’evento. Suddivisione dei ruoli e fiducia reciproca: è questo il segreto. Nessuno interferisce nella formazione dei percorsi studiata da Andrea Battaglia, nell’attività di segreteria e nella vendita dei biglietti fatta da Sergio Mariotto, nella preparazione dei premi gestita da Gabriele Rossi, nella disposizione della segnaletica lungo i percorsi organizzata da Mauro Torresan, Simone Zimerle e Tarcisio Bellò, nella gestione dei ristori programmata da Michele Cerantola e Marino Fantinato. Un lavoro che dura da tanti anni, senza magari ricevere tanti complimenti. È semplice: c’è la Marcia da fare, e si fa. Con responsabilità, sacrificio, ma soprattutto gioia e amicizia.