Desiderare significa vivere una vita in continua ricerca; noi siamo le persone che siamo anche grazie ai nostri desideri, di ieri e di oggi
Ti è mai capitato di trovarti di fronte ad un cielo limpido d\’estate a caccia di stelle cadenti? Oppure davanti ad una torta di candeline accese, a gonfiare le guancie pronto a soffiare? E tutti che incitano in coro: \”Esprimi un desiderio!\” . Ecco. Panico. E adesso? Ora che il momento fatidico è arrivato nella tua mente rotolano cespugli di rami secchi. E via con la solita lista: soldi, amore, fortuna, soldi, la pace nel mondo, i superpoteri. Ma ti è mai capitato di riflettere un momento non tanto sul contenuto del desiderio, ma sul desiderio in sé? Voglio dire: che senso hanno i desideri?
Ho trovato recentemente l\’etimologia di questa parola, che rimanda al De Bello Gallico: i desiderantes erano i soldati che vegliavano nella notte ad aspettare i compagni che, dopo aver combattuto durante il giorno, non erano ancora tornati. Da qui il significato del verbo desiderare: stare sotto le stelle ed attendere. \”De sidera\” (sotto le stelle) può offrire un\’altra interpretazione, legata alla lontananza e grandezza infinita delle stelle rispetto agli uomini, che stanno a terra ad osservarle e a fantasticare su di loro.
A pensarci bene, in effetti, non fa una piega. Non si è mai sentito parlare di un uomo che desideri ciò che già ha, o che può comunque ottenere facilmente. Ed è quindi ovvio che noi, creaturine così minuscole ma complesse, desideriamo qualcosa che va assolutamente oltre le nostre capacità: sensazioni, esperienze, emozioni, oggetti infiniti rispetto alla nostra estrema finitezza, che ci sembrano appunto stelle lontanissime.
Mi immagino il sistema dei desideri un po\’ come una lunghissima scala. I singoli gradini sono piccoli obiettivi che progressivamente ci possono fare avvicinare alla fine di una rampa, che rappresenta un desiderio vero e proprio, ma ancora superficiale. Ogni essere umano, di ogni tempo, cultura, condizione sociale, economica, ecc., è accomunato agli altri uomini dal medesimo desiderio, quello che per me dev\’essere la fine della lunga scalinata: il desiderio di essere felice. In effetti, la felicità è qualcosa che l\’uomo non può non volere e nessuno di noi agisce in modo tale da essere infelice!
I desideri, quindi, rivestono un ruolo fondamentale nella vita di ciascuno di noi: senza di essi non ci sarebbe nulla per cui combattere ed andare avanti, non ci sarebbe alcun criterio da seguire per compiere le nostre scelte (anche le scale di valori che ci costruiamo, in fondo, non sono altro che gli ideali fondamentali su cui vorremmo vedere realizzati i nostri sogni). Ecco perché dovremmo sempre tenerne conto e inseguirli!
A mio parere siamo le persone che siamo anche grazie ai nostri desideri, di ieri e di oggi. Quali sono? Difficile dare una risposta, anche se i nostri sogni da bambini sono tutti molto simili: principi e principesse, ballerine e calciatori, e (dopo aver guardato Harry Potter) streghe e maghi di Hogwarts.
Soprattutto da bambini possiamo sognare di tutto, lasciando che la fantasia esplori i mondi più lontani. Quando si cresce i nostri desideri scendono a patti con molte cose: con ciò che gli altri si aspettano, con l\’educazione che abbiamo ricevuto, con ciò che ci è mancato e sicuramente con ciò che la nostra cultura e la nostra società ci propone (o a volte ci impone?) come desiderabile. Forse lo sforzo che dobbiamo fare è quello di cercare di conoscere profondamente noi stessi, le nostre vere potenzialità e risorse: in questo modo desiderare significa rischiare, progettare, sacrificare.
Non è in una illusoria e statica perfezione che ci realizziamo, ma nel cammino per costruire.
di Angela Fantinato