L\’altro giorno mi sono imbattuto in un video natalizio che racconta la storia di una bambina che, scrutando l\’universo con il suo cannocchiale, si imbatte in un anziano signore che vive tutto solo sulla luna. Subito cerca di comunicare con lui. Costruisce aerei di carta, salta, tira delle frecce, accende segnali luminosi, ma tutti i tentativi falliscono miseramente. Nessuna risposta dalla luna. Finché per Natale pensa di potergli inviare un binocolo. L\’anziano signore che passava la sua vita girovagando intorno alla sua casa, con sorpresa si vede recapitare questo regalo. Lo apre e vi trova un altro binocolo. Ci guarda dentro e riesce a vedere la bambina che esulta di gioia. E finalmente risponde con un saluto e un sorriso.
Qui la storia completa:
Natale è decidere di guardare dentro a quel binocolo per mettersi in comunicazione.
Gesù non nasce in un\’esplosione di luce o di strani fenomeni soprannaturali. Gesù nasce bambino nascondendosi in una mangiatoia, lontano dai nostri progetti e dai nostri piani.
Bisogna osservare attentamente per poterlo vedere. Ratzinger richiama le parole che Evelyn Wuagh fa dire all\’imperatrice Elena nel momento in cui trova la Croce di Cristo e va con il pensiero ai Magi venuti dall\’Oriente:
Siete arrivati tardi, proprio come me. Prima di voi sono arrivati i pastori e perfino gli animali. Erano già radunati con il coro degli angeli quando voi non vi eravate ancora messi in cammino. Per causa vostra perfino le norme rigide che regolano il corso degli astri hanno dovuto essere un po\’ modificate. Miei cari cugini pregate per me, pregate per i grandi di questo mondo, pregate per tutti gli eruditi e i superbi, perché non siano dimenticati davanti al trono di Dio, quando i semplici entreranno nel loro regno.
Noi, spesso con grande superbia facciamo fatica a credere. I pastori erano accampati ed erano svegli, noi siamo chiusi dentro i nostri palazzi e stiamo dormendo su tutto quello che non riguarda i nostri progetti. Siamo pronti ad accettare la novità, qualcosa che sconvolge i nostri cuori e la nostra vita e che non è un prodotto delle nostre azioni?
Il Vangelo dice che i pastori alla voce dell\’Angelo si affrettarono ad andare a Betlemme. Ci vanno di corsa! Vuol dire che non stavano più nella pelle, che non vedevano l\’ora! Noi siamo fermi, immobili e, ancorati alla nostra saccenza, non sentiamo che qualcuno ci chiama, troppo presi dalle nostre cose.
Un cannocchiale c\’è, dobbiamo solo decidere di guardarci dentro. Le stelle si stanno muovendo per noi. Continua Benedetto: “la morte dell\’umiltà è la vera causa della nostra incapacità di credere”. Di chi ci fidiamo? Da chi ci facciamo guidare? A chi chiediamo consiglio? Pensiamo di essere bravi a fare tutto e di non aver bisogno di questo Bambino che viene. Don Didimo ci ha insegnato a mettere sempre nelle relazioni umane la Verità.
La relazione tra me marito e te moglie, tra me padre e te figlio, tra me fratello e te sorella, tra me e te amici. C\’è sempre un io e un tu nella nostra vita. Metterci in mezzo la Verità è come avere un binocolo per poter vedere meglio, per poter comunicare e costruire. La verità è questa persona che viene, che nasce di nuovo nel 2016. Gesù viene a portarmi un binocolo, viene a dirmi che dalla conta sono uscito io e adesso tocca a me. Mi devo muovere. Sta a me decidere di guardare. Lui non mi obbliga, devo scegliere io di vedere la Verità nelle mie relazioni e di corrispondervi. Lui rispetta profondamente la mia libertà.
Ma come cambieranno le cose se vedo che qualcuno altro ha gettato un ponte verso di me?
Se vedo che qualcuno mi sta cercando da tempo per portarmi quello di cui ho veramente bisogno?
Qualcuno che “fa nuove tutte le cose” (Apocalisse 21, 5).
Scritto da Marco Artuso