E\’ uscito sul settimanale La Domenica di Vicenza un articolo su don Didimo Mantiero e questi primi 50 anni di Comune dei Giovani, con un\’intervista di Gianni Celi al primo sindaco del Cdg Sergio Scalco.
«Un sindaco, un segretario, 15 ministri (sedici da quest\’anno con quello della \”comunicazione\” n.d.r.) regolarmente eletti che compongono il Consiglio direttivo, più di 100 iscritti tra i 15 e i 30 anni, una serie di attività che coinvolge più di 400 persone: ecco i \”numeri\” del Comune dei Giovani, un\’originale realtà associativa giovanile. Nato nel 1962 dal carisma di don Didimo Mantiero [foto], un sacerdote che riuscì ad intuire la forza dei giovani e la seppe mettere attivamente al servizio della Chiesa attraverso la formazione, la preghiera e la responsabilità (che sono ancora oggi i solidi pilastri dell\’associazione), il Comune dei Giovani propone «l\’incontro personale e comunitario, graduale e gioioso con Gesù Cristo» (art.1 dello Statuto), e fa del ragazzo il vero protagonista della sua educazione. Sono numerose le attività che l\’associazione propone: da quelle sportive e ricreative, a quelle culturali, di preghiera e di formazione socio-politica, fino a quelle di gestione delle strutture: tutte diventano per i ragazzi occasione di formazione e di sviluppo di relazioni significative che aiutano a testimoniare Cristo nella comunità con il servizio agli altri e forniscono gli strumenti adeguati per una ricerca personale della Verità». Ecco come il sito de \”La Dieci\” (altro gruppo ristretto di laici fondato da Don Didimo) presenta una delle realtà più interessanti, ma anche controverse, dei movimenti giovanili bassanesi.
Il Comune dei Giovani nasce nella parrocchia di Santa Croce, proprio quella in cui, nel 1953, arriva da Valdagno, Don Didimo Mantiero, importante Pastore per i giovani di quella frazione che, nell\’immediato dopoguerra e fino agli anni del boom economico, era principalmente terra di contadini. Come si è arrivati alla nascita di questo movimento che darà alla città due sindaci (l\’avv. Sergio Martinelli ed il rag. Gianpaolo Bizzotto) e tutta una serie di assessori e di consiglieri comunali? Lo abbiamo chiesto ad uno dei fondatori e cioè al primo sindaco di questo Comune, il dott. Sergio Scalco.
«Nel 1961 è stata costituita la squadra di calcio – ci spiega – premessa alla costituzione del Comune dei Giovani. In quell\’anno Don Didimo ha chiamato a sé una quindicina di noi illustrandoci il progetto che aveva in mente ed invitandoci a trovare ognuno altri cinque amici. Ci siamo dati da fare, mentre, nel frattempo, Sergio Martinelli provvedeva alla stesura dello statuto. Nel 1962, ed esattamente l\’undici settembre, sono state fatte le prime elezioni amministrative con una Giunta formata da nove persone che scelsero me come primo sindaco. Il 20 settembre è stato approvato lo statuto. Don Didimo ci ha chiesto di non muoverci per due anni per affinare, prima, un po\’ di esperienza, ma nel dicembre del \’62 abbiamo voluto offrire un paio di cittadinanze onorarie e precisamente all\’allora presidente della Repubblica, Antonio Segni ed al presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Segni, nel giugno del \’63, ha accettato l\’onorificenza e poi è arrivato a Bassano nel settembre di quell\’anno e, tramite il sindaco Roversi, gli abbiamo fatto avere la medaglia d\’oro con tanto di pergamena. Ci ha ringraziato con una lettera dicendoci di avere accettato di cuore la nostra cittadinanza. Dalla Casa Bianca ci è arrivata la risposta di Kennedy ringraziandoci per il gesto, ma chiarendo che il presidente non poteva accettare, per regolamento, onorificenze estere».
«Abbiamo creato i primi \”ministeri\” – continua Scalco – a cominciare da quello delle finanze che tassava gli iscritti perché Don Didimo ci aveva detto che bisognava imparare a pagare le tasse. C\’erano poi quello degli esteri, della cultura, del calcio, delle strutture per il culto, del teatro. Siamo partiti quindi in 75 arrivando, negli anni d\’oro, a 400 iscritti. Sono sorti poi dei problemi per il pagamento delle tasse perché non tutti avevano la possibilità di sopportare questo pur minimo costo ed allora abbiamo diviso le adesioni fra iscritti e simpatizzanti».
«Nel 1979 Don Didimo si è ritirato, costretto dalla malattia, ed al suo posto è arrivato don Antonio Gonzato – dice il dott. Scalco – Con lui ci siamo trovati bene fino al 1983. In quell\’anno c\’è stata la grande ferita. In una notte sono stati azzerati novanta catechisti. Si pensi che, nell\’81, il Comune dei Giovani aveva al suo attivo, con i novanta catechisti, ben seicento ragazzi che seguivano la catechesi. Quella notte il parroco ci ha convocato e ci ha annunciato l\’estromissione accusandoci di fare politica. Abbiamo inviato una lettera al vescovo di Vicenza, mons. Nonis, il quale ci ha assolto sostenendo però che la parrocchia aveva altre prospettive. Non volevamo perdere il contatto con i giovani che erano il nostro patrimonio per cui abbiamo costituito dei corsi di educazione permanente, un\’attività culturale che non era più interna alla parrocchia».
«Dopo Don Antonio Gonzato è arrivato Don Dino Manfrin – aggiunge i primo sindaco – e con lui ci siamo accorti che si voleva affossare definitivamente il Comune dei Giovani. Lo dimostrò il fatto che fummo allontanati anche dai campi sportivi. In poche parole bisognava chiudere tutti gli spazi in cui noi c\’eravamo. Allora hanno cominciato a funzionare le taverne dove ci incontravamo per proseguire la nostra attività».
«Il Comune dei Giovani, inizialmente, era nato come nucleo fondamentale dell\’attività parrocchiale – ricorda Scalco – Don Gonzato, al suo arrivo, ha spiegato che bisognava ridurre il Comune ad un movimento e la considerazione poteva essere giusta, soltanto che è stato sbagliato il modo con cui s\’è agito. Nel momento in cui si è portato avanti il discorso della libertà dei movimenti, all\’interno della parrocchia, i parroci si sono trovati a confrontarsi con un organismo troppo forte, per cui se avessero dovuto dare spazio ai movimenti, avrebbero dovuto darlo anche a noi e a quel punto nasceva il timore che il nostro Comune soffocasse l\’attività della parrocchia».
Non sono stati anni facili per i giovani di allora, ma con il tempo le cose si sono aggiustate e l\’impegno è continuato e prosegue tuttora. Il nuovo consiglio direttivo, che ha visto riconfermato sindaco Paolo Mariotto, e che è composto dai \”ministri\” Andrea Amelotti, Fabio e Giovanni Battaglia, Chiara Bernardi, Nicolò Bertoncello, Marina Bizzotto, Brenno Bonamigo, Matteo Bizzotto, Andrea e Nicola Cerantola, Marco Ferronato, Chiara ed Enrico Fietta, Francesca Maso, Francesca e Michela Meneghetti e dal segretario Andrea Menegon, sta gettando le basi per festeggiare, l\’anno prossimo, i cinquant\’anni di vita del Comune dei Giovani.
nr. 07 anno XVI del 26 febbraio 2011