Rimontona Biancoverde che vale il campionato con una giornata d’anticipo.
Non c’è due senza tre. Una nota pubblicità chiede “Ti piace vincere facile?”, ed i nostri Juniores risponderebbero con un perentorio “NO”. Il motivo? C’è molto più gusto a vincere all’ultimo. Soprattutto se è da 2 anni che stabilmente occupi la posizione di capolista per poi vedere il tuo trono scappare verso altri lidi. E per una volta il vecchio detto non c’è due senza tre si prende una pausa, diciamo pure l’eccezione che conferma la regola.
Ma andiamo con la cronaca della partita, che di diritto ha le caratteristiche per diventare una bellissima trama di un film.
La tensione la fa da padrone. Il mister Sartore sceglie di giocarsi la partita decisiva con un 1-4-3-3 che in fase difensiva assomiglia ad un 1-4-5-1. L’obiettivo abbastanza chiaro: sfruttare le fasce dove Angelini e Zambrano hanno il permesso di inventare la giocata e innescare l’artiglieria pesante. Di contro il Cartigliano risponde con il consueto 1-4-3-1-2 con un gioco palla a terra alla ricerca del trequartista e degli inserimenti degli interni di centrocampo. Ne viene fuori una partita che all’inizio vive di fiammate, principalmente di marca biancoverde ma il Cartigliano si dimostra sempre pericoloso e attento a sfruttare gli errori avversari. Come capita nel giro di 3 minuti al quarto d’ora con 2 occasioni dopo una leggerezza di Capitan Perin e dopo un corto rinvio della difesa biancoverde. Ma le ripartenze sono il forte degli avanti nostri e Angelini e Valdese dimostrano tutta la loro pericolosità nell’1 contro1. Prima un tiro troppo angolato dell’Usain Bolt di Santa Croce, poi un colpo di testa su azione di calcio d’angolo di poco a lato e una bella azione personale dello scugnizzo di Bagheria Vecchia fanno pensare che il gol sia nell’aria.
Peccato che sia a favore della squadra locale. Da calcio d’angolo un’uscita poco felice di Alberton e una dimenticanza di Bernardi permettono al capitano del Cartigliano di appoggiare la palla in rete per quella che sembra una mazzata che non ti fa più rialzare. Prima dell’intervallo però c’è un sussulto del Santa Croce con Angelini che innesca il turbo, semina 2 avversari e appoggia al centro per Valdese che si fa anticipare all’ultimo.
Rivoluzione dalla panchina. Mister Sartore capisce che è il caso di apportare delle modifiche, soprattutto perché la sua idea di sfruttare le fasce non si realizza pienamente causa giornata poco ispirata di Zambrano. Il 9 biancoverde dopo l’intervallo non rientra in campo e al suo posto subentra Zancanaro per provare a dare più vivacità alla fase offensiva. Altro cambio forzato è quello tra Alberton Michele e Bizzotto, con quest’ultimo che si posiziona come terminale offensivo dando così la possibilità al Santa Croce di sfruttare anche il gioco aereo.
Sarà ma i primi 10 minuti del secondo tempo sono pura adrenalina. I cambi entrano perfettamente in partita e anzi sono loro stessi i primi protagonisti di questo cambio di ritmo. Prima Bizzotto spreca dopo una bella imbeccata di Valdese e poi tutto il pubblico grida al gol. Bella azione di Zancanaro che ubriaca la difesa avversaria ed esegue un perfetto filtrante per l’accorrente Bizzotto che però a tu per tu con il portiere si fa ipnotizzare. Ma non è finita perché sulla respinta si avventa come un condor Valdese e il suo tiro è respinto sulla linea. Il gol non arriva e quindi si continua a premere sull’acceleratore con un palo di Angelini su palla recuperata da Parolin.
Un finale da film. Dopo questa prima sfuriata però la partita si assesta su ritmi congeniali al Cartigliano che difende senza soffrire e anzi prova ad impensierire il portiere biancoverde. Serve un’ulteriore scossa e quindi vengono buttati nella mischia Marcon e Stefani al posto rispettivamente di Bernardi e Parolin. Ma per avere una trama degna di nota ci vuole anche un tocco di polemica ed è quella che scaturisce al 25°. Nella stessa azione l’arbitro scontenta tutti. Prima il Cartigliano che si lamenta per un presunto fallo al portiere e poi il Santa Croce che vede il tiro del pareggio respinto con un braccio sulla linea. E’ l’occasione che dà ulteriori stimoli ad i nostri e all’assalto successivo arriva finalmente il meritato pareggio. Punizione da metacampo che atterra in area dove la difesa locale si fa una dormita e il più lesto ad approfittarne è Marcon che con freddezza gonfia la rete. Risultato in parità ed enorme esultanza della panchina e della tribuna colma di gente arrivata a sostenere i nostri ragazzi.
Ma la trama del film deve compiersi totalmente e così prima ci sono le proteste dei nostri per un vantaggio non concesso in un’azione di 3 contro 1 e poi c’è l’espulsione, abbastanza fiscale, di Bizzotto. La superiorità numerica, e il fatto che il pareggio non serve a niente, dovrebbe spingere la squadra locale a tentare l’assedio finale. Però la stanchezza è molta e affiorano numerosi crampi, più legati alla tensione per questa partita che alla temperatura per niente in media stagionale. La partita sembra scivolare verso un pareggio che rimanderebbe il verdetto finale di una settimana e solo un episodio, leggasi invenzione di un giocatore, potrebbe alterare questo equilibrio.
Specialità della casa. L’episodio arriva allo scoccare del 90°. Percussione centrale di Polizzotti che viene fermato fallosamente a 20 metri dalla porta. Fischio arbitrale e direttore di gara che approfitta del gioco fermo per comunicare i 5 minuti di recupero. Nessun dubbio su chi deve calciare questa punizione. Dopo la perfetta trasformazione nei minuti finali di Travettore tutti sperano che i jolly non si siano esauriti per Cerantola. Il portiere avverte il pericolo e schiera una barriera molto folta e si posiziona sul palo lontano convinto di un tiro a giro sul primo palo. Ma la traiettoria decisa dal playmaker biancoverde è totalmente diversa. Palla che scavalca la barriera e si insacca all’incrocio del palo difeso dal portiere. Panchina e tribuna tutta che scatta in piedi , si assiste perfino ad un’esultanza scomposta (per lui ovviamente) del Presidente Meneghetti. E’ un mucchio di gente a cui non frega niente della rete divisoria e, anzi, la sfrutta per salire ancora di più e toccare il cielo con un dito. A quel punto è chiaro a tutti: sarà pur bello vincere facile, ma a vincere così c’è molto più gusto.
Però non è finita perché ci sono ancora i minuti di recupero, minuti di sofferenza ma che scivolano via abbastanza agevolmente. Al triplice fischio finale è un’esplosione di gioia e l’inizio dei festeggiamenti.
Complimenti al Cartigliano perché la grande festa è proporzionale alla difficoltà della vittoria.
Quello che conta però è che ora, dopo anni di beffe, si può gridare: Santa Croce Campione Juniores Locale!!!
Tutto il resto è noia.
Nota di cronaca, extra Santa Croce, doverosa. Nello stesso momento in cui si realizzava un sogno a qualche centinaio di chilometri di distanza si consumava una tragedia. Tutto l’A.S.D. Santa Croce vuole ricordare Piermario Morosini, giocatore che la nostra prima squadra ha avuto l’onore di incontrare l’anno scorso in una amichevole. E’ una morte che ci colpisce profondamente e che ci deve far capire che lo sport deve essere vissuto come un divertimento. Tragedie come queste evidenziano l’inutilità di tutte le polemiche e di tutti gli inter
essi che con questo sport non hanno niente a che fare.
Condividiamo la scelta della Federazione di sospendere i campionati e ci auguriamo che questa pausa di riflessione non sia già un lontano ricordo il prossimo weekend.