Il più dei lettori a questa parola diranno che barba, chi me lo fa fare di alzarmi alle 6.30 per andare a recitare quattro frasi di cui non comprendo neanche il significato? Se la pensate così state tranquilli, siete in tanti. Ma allora perché farlo?
Per lo stare insieme, perché cominciare in buona compagnia arricchisce in maniera splendida la nostra giornata.
Dai ragazzetti assonnati, ai padri che portano i figli e vanno a lavorare, dagli autisti che conducono comitive di giovani a scuola a chi puntualmente arriva tardi e si siede per la colazione.
Basta una parola letta tra i vari fogli, un consiglio di un amico, vedere qualcuno, un ripasso di scienze dell\’ultimo momento ed ecco che la giornata cambia in meglio.
La condivisione e la comunione fanno si che il nostro uno diventi un vero Uno che ha bisogno degli altri per completarsi e per crescere.
Di fronte a una tavola anche Gesù ha passato giornate felici e momenti importanti, ma era sempre in compagnia.
Come diceva Don Didimo: \”La Verità rende possibile la comunione e la comunione rende viva la Verità\”.
Ed è questa Verità che inseguiamo con la preghiera.
La preghiera diventa perciò il valore aggiunto, quello che da il senso vero e grande del trovarsi.
Perché il Comune dei Giovani senza la preghiera è come il pane senza il sale.
Si mangia ma non sa di nulla.