\”Io cerco la felicità\” era il tema delle annate 2008-09, inaugurato venerdì 14 novembre 2008 con la seconda edizione di Festival Giovane del Comune dei Giovani.
Rendiamo qui disponibile per qualsiasi spunto una traccia sulla base di alcune delle riflessioni esposte durante la serata.
La felicità è un viaggio che comincia da piccoli, ma non è una predisposizione legata ad un qualche marchio commerciale. La ricerca della felicità è innata nel cuore dell\’uomo, indipendentemente dal contesto socioculturale in cui esso si trova.
Se la felicità consiste nei piaceri del corpo, potremo dire felici i buoi quando trovano delle lenticchie da mangiare.
Eraclito
La felicità non è un emozione che rientra in canoni previsti in anticipo. Non siamo noi a determinare anzitempo il genere di felicità che ci attende e soprattutto prevedere la felicità come un sentimento, come una stasi.
La felicità è nella ricerca, e nella condivisione del proprio cercare.
Che cos’è dunque la felicità, mio caro amico? E se la felicità non esiste, che cos’è dunque la vita?
Giacomo Leopardi
La sola felicità è quella di non nascere
Arthur Schopenauer
È così se crediamo che sia qualcosa da possedere momentaneamente, il segreto invece è cercare qualcosa di più alto. Il nostro desiderio è di infinito. Stupitevi, sorprendetevi! Seguite qualcosa dove avete trovato il vostro possibile cammino.
La felicità – si dice comunemente – è fatta di attimi. Essa transita, non la si possiede. Ammesso che questo sia vero, la felicità si possiede però quanto basta per poter affermare che esiste.
In \”La Ginestra\” Leopardi differentemente dal filosofo tedesco giunge ad un messaggio positivo:
Nobil natura è quella che a sollevar s\’ardisce gli occhi mortali incontra al comun fato, e che con franca lingua, nulla al ver detraendo, confessa il mal che ci fu dato in sorte, e il basso stato e frale; quella che grande e forte mostra sé nel soffrir, né gli odi e l’ire fraterne, ancor più gravi d\’ogni altro danno, accresce alle miserie sue, l’uomo incolpando del suo dolor, ma dà la colpa a quella che veramente è rea, che de\’ mortali madre è di parto e di voler matrigna. Costei chiama inimica; e incontro a questa congiunta esser pensando, siccome è il vero, ed ordinata in pria l’umana compagnia, tutti fra sé confederati estima gli uomini, e tutti abbraccia con vero amor, porgendo valida e pronta ed aspettando aita negli alterni perigli e nelle angosce della guerra comune.
Lo giorno se n\’andava, e l\’aere bruno toglieva li animai che sono in terra da le fatiche loro; e io sol uno m\’apparecchiava a sostener la guerra sì del cammino e sì de la pietate, che ritrarrà la mente che non erra.
Dante Alighieri
Se avete intravisto qualcosa, una possibile via, non perdetela d\’occhio.