Articolo del Giornale di Vicenza di lunedì 4 aprile 2005, in saluto al defunto papa Giovanni Paolo II con i ricordi dei ragazzi del Comune dei Giovani
di Lucio Zonta
Il vuoto lasciato da Giovanni Paolo II, dopo quasi 27 anni di pontificato, sembra troppo difficile da colmare. Il Santo Padre, polacco di origine, era una figura quasi paterna, rassicurante per l\’intera umanità. Dalle 21,37 di sabato, quando nella sua stanza del Vaticano, il Pontefice venuto dall\’Est, ha per sempre chiuso gli occhi, un po\’ di sgomento c\’è nel guardare avanti, forse non solo nel mondo cattolico. Rimane però vivo il ricordo di un lungo cammino papale in un\’epoca di rapide trasformazioni, anche mediatiche e con la globalizzazione che oramai è parola entrata nel gergo comune. Giovanni Paolo II s\’è gettato in prima persona nella mischia cercando di coinvolgere soprattutto i giovani, nel lanciare l\’universale messaggio di fratellanza che Gesù Cristo 2000 anni fa ci ha insegnato, uomo tra gli uomini.
Tanti giovani del Bassanese ricordano con affetto gli incontri con il Santo Padre, avvenuti in occasione di grandi appuntamenti.
Nel corso della trasmissione \”Porta a Porta\” condotta da Bruno Vespa nel primo canale, alle 23,11 di sabato una tra le molte immagini che immortalavano i passaggi della vita di papa Wojtyla, ha colto lo striscione del Comune dei giovani della città del Grappa. Era stato steso dai nostri concittadini in uno dei grandi raduni giovanili voluti dal pontefice.
Antonio Artuso, attuale sindaco del Comune dei giovani, non ricorda dove sono state effettuate quelle riprese: la città potrebbe essere Roma o Toronto. Una rappresentanza bassanese, infatti, ha presenziato ad entrambi gli incontri.
«Io ho partecipato – ha detto Artuso – all\’incontro di Parigi, nel \’97. Giovanni Paolo II sapeva comunicare in maniera forte e tutti lo sentivamo vicino. Ricordo molto bene quei momenti anche se sono trascorsi otto anni. Noi rientravamo nelle nostre case legati da un\’amicizia più intensa anche per merito di un Papa capace di farci sentire tutti parte della stessa chiesa».
«Faccio fatica sinceramente a rendermi conto che non ci sia più. Anche le parole dell\’Angelus lette ieri da un porporato avevano un significato diverso. Sono nato nel \’79 e ho visto solo un papa, Giovanni Paolo II. Dopo di lui potrà arrivarne un altro di bravissimo, ma in questo momento il pensiero corre al Pontefice che si è spento sabato».
Questa sera nella chiesa di San Giuseppe di Cassola si svolgerà un incontro di preghiera al quale seguiranno altre iniziative da allestire, definite nel corso di un incontro odierno, tra Azione cattolica, pastorale giovanile, scout, Scalabrini e suore della Divina Volontà.
Devis Baggio, presidente dell\’Azione cattolica cittadina, ha commentato: «Paolo Giovanni II è stato una figura carismatica che ha incoraggiato i giovani, definite le \”sentinelle del mattino\”, con tutti i cristiani laici a esprimere, nella quotidianità, i valori del Vangelo.
«Noi, come esponenti dell\’Azione cattolica bassanese abbiamo avuto il privilegio di incontrare il Santo Padre il 4 settembre dello scorso anno a Loreto in occasione della sua ultima grande uscita pubblica. Ci siamo sentiti figli di un grande padre. Giovanni Paolo II aveva uno speciale rapporto con la Madonna e noi ci siamo recati a Loreto per dire il nostro sì a Maria e al papa. In quell\’occasione Giovanni Paolo II ci diede tre indirizzi, sui quali l\’Azione cattolica baserà i prossimi tre anni di attività: contemplazione, comunione e missione».
Giovanni Paolo II ha lasciato un profondo segno nel cuore di tutti i bassanesi che hanno avuto la fortuna di poterlo incontrare a Roma o durante la visita pastorale del Pontefice a Vicenza e la sua scomparsa ha suscitato profonda commozione.