Intervista a Alberto Menegon, ministro degli esteri 2012/2013
Raccontaci i punti cardini del tuo lavoro nel Ministero.
Quello che ogni anno viene richiesto al ministero degli esteri è di curare i rapporti con l’esterno, ossia principalmente chiesa locale, amministrazione locale e realtà gemellate. Con l’aiuto del ministro della preghiera durante l’anno il ministro degli esteri partecipa alle diverse commissioni pastorali giovanili vicariali e diocesana che permettono di rappresentare il cdg in vicariato e nella diocesi di Vicenza. Spetta inoltre al ministro degli esteri gestire e mantenere i rapporti con le comunità gemellate di Arcinazzo Romano e Bellegra . Quest’ anno siamo riusciti inoltre a recuperare i rapporti con Don Lorenzo Rosso e la comunità di Gaiola, grazie ad una gita organizzata nei territori cuneesi che ci ha ci ha anche permesso di riscoprire la vita e l’esperienza di Don Mario Ghibaudo martire della Dieci.
Cosa ti ha regalato questa esperienza?
Questa esperienza mi ha sicuramente fatto crescere personalmente sotto il profilo caratteriale e organizzativo. Mi ha permesso di conoscere tante persone, anche al di fuori del cdg, soprattutto persone più adulte e con più esperienza di me e che mi hanno aiutato a superare gli ostacoli. Inoltre mi ha permesso di approfondire la conoscenza sulla storia del Cdg e delle opere di don Didimo Mantiero.
Suggerimenti per il ministro che verrà.
Al ministro che verrà consiglio di curare bene i rapporti con i collaboratori e di farli appassionare al ministero che in alcuni momenti può sembrare noioso e poco interessante, ma che in realtà ti consente di imparare tantissime cose e di restare in contatto con tanta gente importante e particolare.
Cosa non è andato quest\’anno?
In generale è stata un’annata positiva, probabilmente si poteva fare meglio per quanto riguarda la gestione dei collaboratori e vice ministro. Nel ministero degli esteri molte cose che devono essere fatte, le deve fare il ministro in prima persona e molte volte è difficile delegare i compiti a vice o collaboratori.
Ti ricandiderai? Perché?
Per vivere il comune dei giovani al 100% bisogna passare per le porte del consiglio direttivo, è per questo che il prossimo anno mi ricandiderò. Il cdg mi ha dato tanto quest’anno e anche il prossimo mi piacerebbe rivivere l’esperienze provate in consiglio perché ti aiutano a crescere come persona e a diventare protagonista della tua vita.
Ringraziamo Alberto, ma i Menegon non finiscono qui, a tra poco con Andrea!