Nel 1962 vennero firmati i primi moduli per l\’iscrizione alla Iuvenum Respublica, letteralmente \”la Repubblica dei Giovani\”. Dev\’essere stata incredibile l\’emozione di quei primi giovani nello stringere reciprocamente questo strano patto sociale per diventare effettivamente i primi cittadini del Comune dei Giovani.
E\’ di un semplice ma grande parrocco del vicentino l\’idea, rivoluzionaria al tempo, di fondare un\’associazione giovanile con il duplice scopo di tenere uniti i giovani nel tempo libero, e fare in modo che le attività da loro organizzate siano finalizzate alla loro educazione, che in un processo graduale porta all\’adesione del giovane al Vangelo di Cristo.
Dopo due anni di \”incubazione\”, nel 1962 viene fondato il Comune dei Giovani.
E\’ una sorta di città nella città di Bassano del Grappa. Qui i giovani si confrontano, si organizzano, sono i protagonisti della preparazione educativa e della gestione finanziaria. In questa piccola città-stato i giovani si autogovernano con un vero e proprio Consiglio Direttivo:
ogni anno a settembre l\’associazione rinnova il suo direttivo: i cittadini del Comune dei Giovani vengono chiamati alle urne a votare da una lista candidati l\’effettivo Consiglio.
Vengono così eletti i ministri, che alla prima seduta eleggono tra loro il sindaco.
Si tratta di un metodo educativo in chiave socio-politica: i giovani vengono istruiti sin da subito ad amministrare il bene comune, con la costante attenzione all\’obiettivo educativo. Ogni attività è finalizzata non solo alla crescita sociale dell\’associazione, ma alla concreta educazione e al coinvolgimento dei giovani.
Ogni anno i giovani si mettono in discussione e attraverso le annuali elezioni e il continuo rinnovo degli iscritti (a 30 anni si esce per statuto dall\’associazione), viene assicurato non solo il ricambio, ma il continuo progresso, prima di tutto umano.
\”Lasciateli sbagliare\” questo è il messaggio lanciato tra le righe da don Didimo Mantiero, precorrendo i tempi in quel lontano 1962, quando la situazione politica ed economica in in Italia era tale che difficilmente si era disposti a scommettere a scatola chiusa su programmi e idee pensate dalla gioventù.
Ed è così, che in una Chiesa che nel 2012 molti continuano a criticare perché da \”svecchiare\”, esiste una piccola realtà laica che continua ad essere giovane da 50 anni.